Guido da Vigevano – The First Car

01.04.16

Sono oggi un miliardo e duecento milioni in tutto il mondo. L’automobile con motore a scoppio venduta a scopi commerciali , il mezzo di trasporto che ha rivoluzionato il modo di viaggiare, di trasportare le merci e semplicemente di vivere, nasce come triciclo nel 1896 : la Benz Patentmotorwagen. Molti secoli prima, nel 1335, un genio italiano, Guido da Vigevano, progetta la prima automobile ovvero “un veicolo in grado di muoversi da solo, senza l’intervento di forza muscolare animale o umana”.Il carro da guerra a vento è descritto e disegnato nel Texaurus, il “tesoro” scritto per il re di Francia Filippo VI, manoscritto che contiene idee e suggerimenti per la conquista della Terra Santa. Nelle intenzioni del suo ideatore il carro da guerra doveva consentire alle truppe crociate di presentarsi nella guerra contro i Musulmani con un mezzo mai visto prima, capace di incutere timore e sgomento perché in grado di muoversi autonomamente. La crociata non ebbe seguito e il progetto non fu mai portato a compimento ma l’intuizione di Guido da Vigevano, medico, ingegnere bellico, pensatore dagli innumerevoli interessi, insomma una figura “illuminée”, reclama e merita il giusto riconoscimento.

 

Guido da Vigevano una mente del futuro

Chi era Guido da Vigevano mente anticipatrice del suo tempo? I da Vigevano furono una nobile famiglia discendente dai da Belcreda i quali a loro volta discendevano da Ingone, parente di Rachi, sovrano Longobardo. Erano filo-imperiali, ghibellini. Nulla si conosce della vita di Guido prima del 1302, nulla sulla sua formazione giovanile e sui suoi studi di medicina. Nel 1311 era medico dell’Imperatore Enrico VII ( l’Arrigo di Dante) ed è verosimile che la data della sua nascita sia da fissare intorno al 1275/1280.

Guido viaggiò molto sia per motivi politici sia per conoscenze e amicizie. Quando fu colpito da scomunica nel 1323 essendo invischiato come ghibellino nella contesa tra papato e impero passò diversi anni in Savoia nel castello di Grandson dell’amico Ottone I.  Ma è in Francia che Guido compose le opere che hanno tramandato il suo ricordo fino a noi. Fu medico personale della Regina di Francia Giovanna di Borgogna, moglie del Re di Francia Filippo VI di Valois. Nonostante la scomunica e le possibili pesanti conseguenze praticò la dissezione dei cadaveri e arrivò a comporre due opere fondamentali: il Texaurus e il Liber Notabilum. Il suo ingegno non si fermò alla medicina ma lo portò a progettare il carro da guerra a vento, pensato per combattere le crociate in Terra Santa. Nel Texaurus composto nel 1335 troviamo un sezione dedicata alla descrizione di macchine e strumenti da guerra. Caratteristiche ingegneristiche, bozze e spiegazioni erano decisamente più evolute e innovatitive  rispetto alla media dell’epoca. Ebbe l’idea di installare un mulino a vento sopra un carro che potesse essere manovrato tramite un asse sterzante comandato da un timone. Il carro avrebbe avuto una doppia funzione: spaventare il nemico e trasportare i soldati. La prima funzione è quella più originale: l’idea era quella di suscitare terrore nei nemici che si sarebbero visti attaccare da una macchina enorme e mostruosa che avanzava da sola senza essere trainata da buoi o cavalli. Così come i primi anni di vita di Guido sono un mistero anche la sua morte non è sancita  ufficialmente da alcun documento. La peste nera proveniente dall’Oriente colpì la Francia sul finire del 1347. Nel 1349 la regina Giovanna di Borgogna si spense così come poco dopo il re. Dopo il 1349 non si hanno più notizie di Guido da Vigevano anch’ egli morto probabilmente di peste assistendo la sua regina.

 

Le opere di Guido da Vigevano

La fama di Guido è legata soprattutto alle opere di medicina e di meccanica militare composte durante il suo soggiorno francese, entrambe dedicate al Re di Francia Filippo VI di Valois.

Il Texaurus regis Francie acquisitionis terre sancte de ultramare, nec non sanitas corporis eius et vita ipsius prolungationis ac etiam cum custodia propter venenum noto col solo nome di Texaurus, si compone di due fondamentali sezioni: la prima è il Liber de regimine sanitatis (libro sul regime della salute), ricco e dettagliato trattato di medicina, la seconda, il Texaurus, in cui spiega come costruire macchine da guerra in strutture smontabili e facilmente trasportabili. L’opera comprende anche venti illustrazioni utili per comprendere le idee dello studioso. Ne esistono al mondo due esemplari: quello del 1340-45 è custodito a Parigi nella Biblitoeca Nazionale di Francia mentre quello del 1375 è presso la Università di Yale nel Center for British Arts. In questa opera Guido esprime considerazioni di grande importanza, approfondite poi nel 1345 nella sua opera medica fondamentale il Liber Notabilium. Quest’ultimo codice è conservato nella biblioteca del Castello di Chantilly in Francia e contiene estratti di traduzioni latine delle opere di Galeno e diciotto figure che illustrano l’anatomia secondo gli insegnamenti del bolognese Mondino dei Liuzzi che non lasciò nessun disegno ma solo dei testi. L’importanza di questa opera è testimoniata anche dal fatto che solo dal 1439 si hanno notizie certe di dissezioni eseguite a Parigi. Guido era quindi addirittura un secolo in anticipo!

Tra le novità contenute nel Texaurus l’utilizzo del mulino a vento come strumento per muovere un carro merita tutta la nostra attenzione. Lo sfruttamento dell’energia eolica tramite la struttura a pale che porta la forza motrice sulle ruote di un carro stabile dimostra la capacità di Guido di utilizzare una tecnologia in ambiti diversi da quelli fino ad allora conosciuti: un esemplare esempio di trasferimento tecnologico.