Per fare un bosco ci vuole una città

07.09.14

Per The Round Table

Oltre 500 persone, tre generazioni di famiglie e di amanti del verde e della città, giardinieri provetti e aspiranti tali, turisti, scout, scolaresche, obiettori di coscienza, in tutto alcune decine migliaia di persone hanno seminato e piantato in questi 40 anni i 120 ettari del Boscoincittà: aceri, querce, olmi, pioppi, frassini e salici, orti, giardini d’acqua, ruscelli, laghi e ninfee.  

Sabato 20 settembre abbiamo festeggiato assieme i 40 anni del Bosco, con una grande festa che ripercorre la storia del parco più amato dai milanesi attraverso le testimonianze di chi ha contribuito alla sua nascita, lo ha curato, visto crescere e ora vuole presentarlo alle generazioni future.  

Voluto da Italia Nostra e progettato nel 1973, Boscoincittà è il primo esempio di bosco urbano in Italia. L’associazione, che si occupa di tutela a valorizzazione dell’ambiente e di volontariato culturale, richiese allora al Comune di Milano un grande spazio a nord ovest della città per realizzare (dopo tante proteste per la carenza di verde pubblico in città) un parco pubblico con l’aiuto dei volontari. Vennero realizzati i primi progetti con boschi e radure e sentieri e specchi d’acqua a cura degli architetti da Ugo Ratti e Marco Bacigalupo; è poi l’architetto paesaggista Giulio Crespi a sviluppare il progetto definitivo. I 35 ettari iniziali diverranno poi  80 alla fine del terzo ampliamento avvenuto nel 1994, con nuove convenzioni con il Comune di Milano  espandendosi fino a 120 ettari con l’ultimo intervento del 2003, metà a bosco e metà a radure, sentieri, orti e acque.

Oggi la conduzione del Bosco è sotto la direzione dell’agronomo Silvio Anderloni, secondo direttore dopo lo “storico” direttore Sergio Pellizzoni.  

Boscoincittà dista, come indica il suo nome, 15 minuti dal centro di Milano – esattamente 7 km dal Duomo; c’è anche la fermata dell’autobus 72 diretto da piazza De Angeli che si ferma davanti all’ingresso del parco. La storica Cascina San Romano è il centro operativo del parco con i servizi di segreteria, con le aie per le feste e i pic-nic, con le mappe per scoprire la rete dei sentieri da fare a piedi o in bici. Gli alberi sono grandi, i prati curatissimi, il laghetto è contornato da erbe acquatiche: si ha l’impressione di essere lontani anni luce dalla città, che invece è lì vicino.