Uno spazio dedicato all’accoglienza arredato da luci d’autore, 12 grandi tavoli e decine di seduto realizzati dai più grandi designer italiani. Queste opere donate dai loro autori alla città, faranno del Refettorio Ambrosiano non solo una mensa solidale, ma anche uno spazio di fruizione della grande arte italiana aperto ai cittadini. I bozzetti e i disegni del progetto di ristrutturazione curato dal Politecnico di Milano saranno esposti a partire da oggi fino al 22 settembre allo Studio Giangaleazzo Visconti, in corso Monforte, 23 a Milano (ingresso libero da lunedì a venerdì)
«Gli artisti coinvolti nel progetto del Refettorio Ambrosiano hanno messo a disposizione gratuitamente le loro capacità. ll Refettorio Ambrosiano ha già realizzato quindi un primo obiettivo: quello di generare una dinamica di generosità per la città, nient’affatto scontata in questo momento di crisi – ha detto monsignor Luca Bressan, vicario episcopale per la Cultura, la Carità, la Missione e l’Azione sociale -. Il Refettorio risponderà al bisogno primario di cibo, ma sarà anche un luogo dove uscire diversi da come si è entrati, questo è d’altra parte il significato della parola refettorio, che viene dal verbo latino reficere, rifare, ristorare. Questa è l’anima del progetto che la mostra di oggi spiega bene». Davide Rampello, ideatore del progetto, ha commentato
«Quando offri il pane, non è importante solo quello che offri, ma anche come lo offri. Noi vogliamo che in questo luogo le persone si sentano accolte e benvenute. Per questo abbiamo voluto che la mensa fosse un luogo bello, anzi più bello che eravamo capaci di immaginare. In cuor nostro, tutta la squadra – allestitori, artisti, designer, architetti e ingegneri – ha lavorato per fare di questo spazio il secondo più bel refettorio di Milano dopo quello di Santa Maria delle Grazie affrescato da Leonardo da Vinci».